Sindrome dell’intestino irritabile: cure e rimedi

Quando si parla di intestino irritabile, utilizzando anche definizioni analoghe come “colite spastica” e “colon irritabile”, si fa riferimento a una vera e propria sindrome che colpisce ben il 50% degli italiani, specialmente nel range di età tra i 20 e i 40 anni. Ne soffrono in particolare le donne, in misura doppia rispetto agli uomini. Ecco perché cure e rimedi a un problema cronico così frequente sono tanto interessanti quanto indispensabili.

Cos’è e quali sono i sintomi

La sindrome dell’intestino irritabile è un’infiammazione cronica  di un tratto dell’intestino, il colon, che provoca dolore addominale associato a debolezza e affaticamento generale. Ma vedremo che questi non sono gli unici sintomi. Per riconoscere questa sindrome è necessario che il dolore addominale sia presente almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi, in associazione a sintomi quali gonfiore addominale, alternanza di stipsi e diarrea, dolore durante la defecazione, consistenza alterata delle feci, presenza di muco. Consigliamo vivamente di rivolgersi direttamente al medico curante nel caso in cui sorgano sintomi più preoccupanti come comparsa dei dolori dopo i 50 anni di età, perdita di peso inspiegabile, anemia, febbre, sangue nelle feci, dolore che non migliora dopo l'evacuazione.

Le cause

La sindrome dell’intestino irritabile non ha ancora cause accertate e determinate; secondo gli specialisti può dipendere da molte ragioni e possono essere di natura psicologica, come lo stress che gioca una partita importante nel procurare i sintomi. È bene ricordare che l’intestino è stato definito il nostro “secondo cervello” (puoi approfondire qui) perché agisce in stretta correlazione con il nostro “primo cervello” e viceversa, tanto che eventi stressanti si riflettono in maniera negativa sull’intestino. Ma le cause possono essere anche di natura biologica, come l’alterazione della flora batterica intestinale. Infatti, un’alimentazione che prevede l’assunzione di abbondanti quantità di alimenti grassi, cioccolata, caffè, bevande gassate, alcolici e spezie può provocare conseguenze sul microbiota, alterandone le funzionalità.

Più raramente la sindrome potrebbe essere associata all’intolleranza al glutine, anche senza una diagnosi positiva alla celiachia.

Cure e rimedi

Per rimediare a questa dolorosa condizione cronica esistono cure e alcuni accorgimenti naturali che, se non risolvono definitivamente il problema, possono alleviarla o prevenirla.

Partiamo da un'adeguata educazione alimentare e dallo stile di vita. Tra gli alimenti da preferire quando si soffre di questa sindrome abbiamo quelli a basso contenuto di grassi, il pesce, la frutta e la verdura. Non tutta la verdura però va bene, perché ad esempio l’insalata a foglia larga, i broccoli e il cavolfiore fermentano, affaticando l’intestino irritabile. Tra gli alimenti da evitare oltre a quelli già citati ci sono i latticini, i legumi, le spezie, il tè e gli alcolici. Infine, bisogna bere molta acqua per mantenere un’idratazione utile a tutto l’organismo. Più riusciremo a mantenere un’alimentazione bilanciata più favoriremo il riequilibrio della flora batterica alterata. 

Per ciò che riguarda le abitudini alimentari, meglio effettuare a orari regolari pasti non troppo abbondanti, che potrebbero mettere sotto sforzo l’intestino. È importante fare colazione regolarmente e poi distribuire durante la giornata più pasti di piccola quantità. 

È anche consigliato svolgere un’attività fisica appropriata: anche solo una camminata al giorno a passo veloce per mezz’ora aiuta l’intestino a lavorare meglio.

Quando non riusciamo a ripristinare l’equilibrio della flora batterica e a calmare l’intestino irritabile semplicemente con la dieta possiamo ricorrere a probiotici ed enzimi studiati specificatamente per questa sindrome come Prolife Enzimi, fermenti lattici con l’aggiunta di 15 enzimi digestivi vegetali per favorire la digestione.

A chi soffre di stipsi consigliamo lassativi e integratori come Prolife 10 Forte, che contiene 10 ceppi di fermenti lattici vivi in alta concentrazione (10 miliardi per flaconcino). In caso di diarrea è opportuno assumere fermenti lattici come Prolife Activ, probiotici vivi in grado di aderire all’epitelio intestinale per ristabilire la quantità e la qualità della flora batterica. Per situazioni di meteorismo e gonfiore da gas intestinali sono utili enzimi digestivi come Prolife Enzimi FitoPlus, fermenti lattici vivi con l’aggiunta di curcuma e zenzero per favorire la digestione, o Prolife Zero Gas, che assunto dopo i pasti principali protegge da coliche gassose, meteorismo e flatulenza.

In attesa che la scienza risolva l’annosa questione se sono i disturbi psicopatologici a indurre la sindrome dell’intestino irritabile, o viceversa, cerchiamo le cure più efficaci per convivere con la cronicità di questo disturbo migliorando la qualità della vita.

 

Fonti:

Humanitas.it

Gruppo San Donato

Doveecomemicuro.it

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