Batteri intestinali

I batteri intestinali sono una comunità di microrganismi che popolano il tratto gastrointestinale umano – intestini tenue e crasso - e fanno parte della cosiddetta flora batterica. 

Questa comunità microbica, nota anche come microbiota intestinale, vive in rapporto simbiotico con l’ospite – l’essere umano – nutrendosi di materiale non digerito e svolgendo in cambio funzioni utili per la salute umana.

La “popolazione” dei batteri intestinali

Per quanto è vero che ogni flora batterica è unica per ciascun individuo, è anche vero che alcune specie di batteri sono comuni e spesso prevalenti nel microbiota intestinale umano. I batteri sono classificati in base alle loro caratteristiche in generi, che a loro volta includono specie diverse  comprendenti svariati ceppi. Possono essere classificati sulla base della forma, del colore (che assumono a contatto con coloranti chimici) e per la necessità di ossigeno di cui hanno bisogno. Ecco alcuni dei principali generi e specie batteriche che possono popolare il microbiota:

  • Bacteroides: questo genere di batteri abbonda nell'intestino umano ed è coinvolto nella degradazione dei polisaccaridi complessi provenienti dalla dieta.
  • Firmicutes: un altro genere comune, che comprende diverse specie di batteri tra cui Clostridium e Lactobacillus. Questi batteri sono coinvolti nella digestione dei carboidrati e nella produzione di acidi grassi a catena corta.
  • Escherichia coli: questo batterio, spesso abbreviato come E. coli, è comune nell'intestino e può svolgere ruoli benefici, ma alcune varianti possono anche essere patogene.
  • Ruminococcus: è coinvolto nella degradazione della cellulosa e di altri composti vegetali nella dieta.
  • Enterococcus: alcune specie di Enterococcus sono presenti nell'intestino umano e svolgono vari ruoli, inclusa la produzione di acidi organici.
  • Bifidobacterium: questi batteri sono noti per il loro ruolo nella fermentazione dei carboidrati e nell'aiuto alla digestione.
  • Akkermansia muciniphila: un tipo di batterio coinvolto nella degradazione del muco nell'intestino che può avere un impatto sulla salute metabolica.
  • Lactobacillus: questi batteri sono spesso associati ai prodotti lattiero-caseari fermentati e sono noti per la loro capacità di produrre acido lattico.

A cosa servono i batteri intestinali

Molti batteri fanno parte del processo di digestione, aiutano cioè a scomporre gli alimenti complessi e a estrarre i nutrienti essenziali, come vitamine e minerali, dai cibi ingeriti. 

Altri batteri producono l’acido butirrico, alleato importante per combattere le infiammazioni. Ci sono poi i batteri intestinali che possono influenzare la funzione del sistema immunitario, contribuendo a mantenere un equilibrio tra la risposta immunitaria e la tolleranza alle sostanze innocue. 

Alcuni batteri intestinali possono produrre vitamine e altri composti che il corpo umano non può sintetizzare da solo. I batteri intestinali possono influenzare anche il metabolismo degli alimenti, che può avere implicazioni per il peso corporeo e la salute metabolica. Ad esempio, il rapporto tra la presenza di batteri Bacterioides e di batteri Firmicutes sarebbe correlato con l’obesità.

Gli studi scientifici suggeriscono che un microbiota intestinale equilibrato è importante per la salute generale e può influenzare una serie di condizioni mediche, tra cui i disturbi gastrointestinali, l’obesità, le malattie autoimmuni e persino la salute mentale.

Batteri intestinali per ogni età

La composizione del microbiota intestinale non è costante nell'arco della vita umana. Si possono osservare cambiamenti nella “popolazione” intestinale durante tutte le fasi di vita.

I neonati nascono con un intestino relativamente sterile, ma cominciano a sviluppare il loro microbiota poco dopo la nascita, inizialmente influenzati dalla modalità di parto - naturale o cesareo - e dall'allattamento al seno o con il latte artificiale. Durante questo periodo, il microbiota è instabile e in rapida evoluzione.

Durante l'infanzia, il microbiota inizia a stabilizzarsi e a sviluppare una composizione più simile a quella degli adulti. L'alimentazione, l'ambiente e le infezioni possono influenzare la sua composizione.

In età adulta, il microbiota tende a stabilizzarsi ulteriormente, ma può comunque variare notevolmente da persona a persona, a seconda della dieta, dello stile di vita e di altri fattori. Le variazioni nella dieta possono influenzare notevolmente il microbiota intestinale – anche fino al 60% della sua composizione in una sola giornata.

Con l'invecchiamento, si possono osservare cambiamenti nella composizione del microbiota. La diversità microbica può ridursi e alcuni batteri benefici possono diminuire, mentre altri batteri patogeni possono aumentare. Le malattie, in particolare quelle gastrointestinali, e le terapie a base di antibiotici possono avere un impatto significativo sulla composizione del microbiota.

In generale, per mantenere un microbiota intestinale sano, è importante adottare una dieta equilibrata e ricca di fibre, limitare l'uso eccessivo di antibiotici quando non sono necessari e adottare uno stile di vita sano che includa il controllo dello stress e l'esercizio fisico. In alcuni casi, i probiotici – sottoforma di integratori alimentari - possono essere utilizzati per migliorare la salute del microbiota intestinale.

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